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Terra Madre 2016. Energia: rinnovabili o la Terra soffoca

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terramadrerinnovabililnTORINO 29 AGO. Nell’ambito di “Seminiamo Sostenibilità”, nato per raccontare un passo alla volta il percorso ideato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dedicato alla sostenibilità dell’evento “Terra Madre Salone del Gusto 2016” a Torino dal 22 al 26 settembre prossimi, si può scoprire il progetto SEeD, seme, appunto, acronimo di “Systemic Event Design”. In questa quarta puntata scopriamo come è possibile ridurre l’impatto ambientale di un evento come quello torinese attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili.

“Se non troveremo un modo per limitare i danni ambientali, per risparmiare energia e conservare le altre risorse naturali, oltre che per rallentare il riscaldamento del pianeta, siamo destinati al disastro”, scrive Joseph Stiglitz, premio Nobel per terramadrebarilipetrolioln’economia. Anche Slow Food vuole fare la propria parte per ridurre il suo impatto ambientale, usando fonti di energia rinnovabili e diminuendo i consumi: perciò è orgogliosa di annunciare che “Terra Madre Salone del Gusto 2016” sarà il primo evento di Slow Food nel quale verrà utilizzata solo energia rinnovabile certificata.

Il modello produttivo dell’uomo sta irrimediabilmente rovinando la natura, mentre si dovrebbe guardare proprio agli ecosistemi, ai loro flussi di materia ed energia che si rinnovano e si autoalimentano e alla loro capacità di assorbire e metabolizzare ogni eccedenza per ripensare al modello di sviluppo umano. Insomma, si dovrebbe attuare una “Terza Rivoluzione Industriale”, secondo le parole di Jeremy Rifkin, che utilizzi energia a emissioni zero. L’impronta ecologica che è stata generata, vale a dire il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle, ha di fatto quasi esaurito le riserve di combustibili fossili.

Agli inizi del 1900 si impiegava giornalmente solo l’equivalente di pochi barili di petrolio per ottenere l’energia utilizzata a livello mondiale. Oggi si consumano invece ogni giorno oltre 80 milioni di barili di petrolio (fonte State of the World 2007, Worldwatch Institute). terramadrepetrolioeffettoserraalnIl valore delle energie fossili (petrolio, carbone, metano), sfruttate in misura sempre maggiore negli ultimi decenni, viene spesso erroneamente calcolato in merito ai soli costi di estrazione, trattamento e transazione commerciale, quando invece si dovrebbe considerare l’impoverimento delle risorse e i costi ambientali, sociali ed economici dovuti all’impatto della loro combustione. I combustibili fossili sono infatti tra le principali cause dell’incremento non controllabile dell’effetto serra naturale che ha portato, a sua volta, a un aumento della temperatura media terrestre di quasi 1° dal 1850 a oggi.

Slow Food ha così pensato di ridurre l’impatto ambientale di “Terra Madre Salone del Gusto 2016” attraverso il ricorso all’energia rinnovabile, la cui fornitura sarà garantita dall’azienda partner del progetto sistemico, Iren. Il fabbisogno energetico necessario per lo svolgimento dell’evento torinese sarà così per la prima volta garantito da sole fonti rinnovabili ma all’associazione della Chiocciola piacerebbe in futuro fare un passo in più: produrla in loco attraverso, per esempio, l’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Il risparmio energetico durante la manifestazione sarà reso possibile anche dall’utilizzo di corpi illuminanti e elettrodomestici, come per esempio le cantinette refrigeranti per il vino, a basso consumo.terramadrefotovoltaicoln

Ci sono molte buone pratiche finalizzate al risparmio energetico che ognuno di noi dovrebbe adottare. Per esempio, quando si acquista un elettrodomestico si dovrebbe leggere l’etichetta energetica per accertarsi che sia di classe A++, A+ o A che consumano meno energia. I consumi effettivi dipendono anche dal modo in cui si utilizzano gli elettrodomestici: nel caso di frigoriferi e congelatori, per esempio, bisognerebbe evitare di aprire gli sportelli troppo spesso e troppo a lungo, regolare il termostato su una posizione intermedia, posizionarli correttamente (lontano da fonti di calore, con almeno 10 cm di spazio dalla parete), fare un’adeguata manutenzione e introdurre gli alimenti in base alle loro esigenze di conservazione.

Marcello Di Meglio

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