LECCE. 14 SET. “L’ho uccisa con un coltello che Noemi aveva con sé quando è uscita dalla sua abitazione”. “L’ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia…”
Sono questi altri particolari che che l’omicida della sedicenne Noemi Durini avrebbe rivelato agli investigatori durante il lungo interrogatorio che si è concluso nella notte nella stazione dei carabinieri di Specchia, in provincia di Lecce.
Il cadavere della sedicenne di Castrignano del Capo è stato trovato ieri, sepolto dalle pietre, a 11 giorni dalla sua scomparsa.
Il ragazzo quando è uscito dalla caserma dei carabinieri di Specchia, ha rischiato il linciaggio.
All’uscita il giovane si è reso protagonista di atteggiamenti irriguardosi e di sfida alzando la mano destra in segno di saluto alla gente che gli fischiava contro e urlando lo apostrofava.
Un avviso di garanzia per sequestro di persona e occultamento di cadavere è stato notificato al papà del fidanzato 17enne e assassino reo confesso di Noemi Durini.
L’atto è stato notificato all’indagato in occasione della perquisizione in corso nell’abitazione di famiglia a Montesardo, frazione di Alessano.
Il corpo della giovane parzialmente coperto da alcuni massi, è stato trovato in un pozzo nelle campagne di Castignano del Capo ed era .stato lo stesso ragazzo a portare i carabinieri sul luogo.
Qualche settimana fa il fidanzato 17enne e presunto assassino di Noemi era stato denunciato alla Procura per i minorenni dalla mamma della vittima, Imma Rizzo, a causa del suo carattere violento.
La donna temeva per la sorte della figlia che da un anno frequentava il giovane, chiedeva ai magistrati di intervenire per far cessare il comportamento violento del ragazzo e per allontanarlo dalla figlia, ma l’unica conseguenza che ha prodotto la denuncia della mamma della 16enne è stato un inasprimento dei rapporti tra le famiglie dei due fidanzati.
Noemi Durini era scomparsa da casa il 3 settembre scorso.
