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Olimpiadi Rio 2016, Federica Pellegrini portabandiera italiana

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Federica Pellegrini

Federica Pellegrini

ROMA 28 APR. Federica Pellegrini sarà la portabandiera della delegazione italiana alla 31esima edizione dei Giochi Olimpici estivi, a Rio de Janeiro. L’investitura della campionessa di nuoto è stata annunciata formalmente dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, ai membri di Giunta riuniti stamane al Foro Italico per la 1045ª seduta della storia, a Roma. Poi è stata resa pubblica con una conferenza stampa al salone d’onore del CONI. La cerimonia di apertura si svolgerà il 5 agosto presso l’Estádio Jornalista Mário Filho, il Maracanã, proprio il giorno del suo 28esimo compleanno.
Innumerevoli le pagine di storia firmate dalla “divina del nuoto”, che a 16 anni e dodici giorni diventa la più giovane atleta italiana di sempre a salire su un podio olimpico individuale con l’argento nei 200 stile libero ad Atene 2004, riportando una nuotatrice italiana sul podio olimpico dopo 32 anni da Novella Calligaris (argento nei 400 sl; bronzo negli 800 sl e 400 misti a Monaco 1972). Nata a Mirano il 5 agosto 1988 da papà Roberto (che oggi compie 58 anni, auguri) e mamma Cinzia, che vivono a Spinea insieme al fratello minore, Alessandro; Federica Pellegrini conquisterà l’oro olimpico quattro anni dopo, a Pechino 2008, nelle insolite finali nuotate al mattino, col record mondiale di 1’54″82.
Nella sua carriera – in auge dal primo titolo italiano vinto a Ravenna nell’aprile 2003 ai campionati assoluti primaverili nei 100 stile libero in 55″95 – conquista 44 medaglie internazionali tra cui 2 olimpiche (un oro e un argento), 9 mondiali (4 ori, 4 argenti e un bronzo), 11 europee (6 ori, 4 argenti, un bronzo) in vasca lunga e 4 mondiali (un argento e 3 bronzi) e 14 europee (7 ori, 2 argenti e 5 bronzi) in vasca corta, stabilendo 11 primati mondiali; diventa la prima e unica atleta a firmare due doppiette nei 200 e 400 stile libero in due edizioni consecutive dei campionati mondiali, peraltro tornando dai tessuti “gommati” (Roma 2009) a quelli in tessuto (Shanghai 2011), e nel giorno del ventisettesimo compleanno, il 5 agosto scorso, conquista l’argento nei 200 stile libero a Kazan diventando la prima e unica atleta a salire sul podio mondiale della stessa specialità per sei edizioni consecutive.
In carriera le manca solo l’oro ai campionati mondiali in vasca corta dove ha detenuto il record del mondo dei 200 stile libero per 6 anni (2008-2014); mentre continua a detenere il primato mondiale in vasca lunga col tempo con cui conquistò l’oro ai mondiali di Roma 2009, ovvero 1’52″98.
Il 18 dicembre scorso aggiunge un’altra perla alla sua infinita collana di successi: vince con la staffetta del Circolo Canottieri Aniene la 4×100 mista ai campionati assoluti invernali di Riccione e conquista il 100esimo titolo italiano della carriera; adesso è a quota 106 (56 ai primaverili, 28 agli invernali e 22 agli estivi; 59 individuali e 47 in staffetta).
“Ringrazio la Giunta Coni per avermi affidato un ruolo così importante e prestigioso – racconta Federica Pellegrini al salone d’onore del CONI – Il mio nome era comparso tante volte sui media, ma per scaramanzia ho preferito non crederci sino all’annuncio. Sono molto contenta. Orgogliosa. E’ un’emozione forte. Lo sport rappresenta la mia vita; la mia grande passione. La mia carriera è stata piena di alti e bassi. Ho perso e ritrovato la strada, così come persone a me care. Vorrei portare a Rio la voglia di combattere, di non arrendersi mai. Spero che gli italiani guardandoci si sentano un po’ più italiani qualsiasi sia il risultato di ogni singolo atleta. Ciò significherebbe che lo sport avrebbe davvero vinto. Alle Olimpiadi sono passata dalla dimensione di bimba incredula nel 2004 a quella di portabandiera – continua – Il nuoto è uno sport per lo più individuale, ma ci sono anche le staffette che rappresentano la squadra e per cui ho sempre provato a dare qualcosa in più. Vincere insieme è bellissimo. Ho tante persone da ringraziare per lo sviluppo della mia carriera sportiva. Ai campionati europei di Budapest, nel 2006, ho dovuto rinunciare alle semifinali dei 200 stile libero; avevo una spalla da buttare. Ho rischiato l’operazione che per un atleta può significare anche la fine della carriera. Il presidente Giovanni Malagò mi è stato vicino fin da allora, il cittì della nazionale Alberto Castagnetti mi ha detto di cancellare tutto e mi ha chiesto di andare al centro federale di Verona ad allenarmi con lui. Dopo due anni ho conquistato l’oro olimpico a Pechino, peraltro dopo una grandissima sconfitta nei 400. Entrambi hanno creduto in me e li ringrazierò per sempre”. Poi Federica racconta le sue tre edizioni olimpiche. “Sono arrivata ad Atene 2004 con la spensieratezza di una ragazzina che non sapeva cosa fare; ero pronta per i 100 stile libero, poi è arrivato il primo tempo nelle semifinali dei 200 stile libero e la medaglia d’argento da portare a casa dove mi aspettavano i miei genitori increduli e già contenti per la convocazione in nazionale. A Pechino 2008 ho coronato un grande sogno dopo aver ricominciato tutto da capo nel 2006 e dopo una grandissima sconfitta nei 400 stile libero. Londra 2012 invece è la più grande delusione della carriera perché non mi sono sentita pronta a competere. Già prima della finale sapevo che non sarei riuscita a sostenere il passo delle altre. Così ho deciso di vivere un anno meno intenso e di intraprendere un nuovo percorso. Delle aspettative per Rio de Janeiro preferisco non parlare per scaramanzia, ma ho più volte detto che, a prescindere dal risultato, l’importante sarà arrivare al massimo delle mie potenzialità”. Il futuro resta un punto interrogativo. “Dopo le Olimpiadi rifletterò. Da un lato c’è la voglia di fare una vita diversa; da un altro il desiderio di continuare in quell’ambiente che vivo da quando sono bambina. Di certo se continuassi non sarebbe per una stagione, per disputare un campionato mondiale in più, ma per arrivare alle Olimpiadi di Tokyo 2020 per dare un contributo importante alle staffette”. Federica Pellegrini si è presentata con la tuta ufficiale della nazionale olimpica EA7 griffata Armani. Sul petto la coccarda di Roma 2024. “Arrivare da atleta alle Olimpiadi del 2024 sarebbe impossibile – chiarisce subito – ma mi farebbe piacere dare una mano in caso di organizzazione”. La delegazione italiana sfilerà per 103esima su 206 nazioni accreditate alle 21.20 del 5 agosto; in Italia saranno le 2.20 del 6 agosto. “Sarà la prima cerimonia inaugurale a cui parteciperò – conclude – Ne sarei stata particolarmente contenta anche se non avessi avuto l’onore di essere la portabandiera. Purtroppo nelle tre edizioni precedenti non era stato possibile perché il nuoto comincia sempre il giorno dopo. In questo caso non nuotando i 400 e avendo le batterie ad ora di pranzo, piuttosto che al mattino, sarebbe stato comunque tutto diverso. Quattro anni fa ho vissuto da vicino la preparazione della portabandiera Valentina Vezzali. L’ho vista mentre si preparava. Era contenta. Sono già emozionata solo a pensarci”.
Estremamente contento anche il presidente della Federnuoto Paolo Barelli, membro di Giunta: “Ritengo sia la scelta più giusta; un riconoscimento meritato ed attribuito ad un’atleta straordinaria, con una carriera ricca di successi, costruita grazie a talento, tanto lavoro e passione per il nuoto. Insieme ad altri campioni eccezionali del recente passato, come Massimiliano Rosolino, Domenico Fioravanti e Filippo Magnini, Federica ha portato il nuoto in una dimensione d’élite, più vicina alla quotidianità, agli interessi delle famiglie italiane. Questo conferimento premia anche il lavoro delle società che consentono al nuoto di continuare a crescere in termini di praticanti e a mantenere una ciclicità di risultati di prestigio, svolgendo peraltro un ruolo determinante nella formazione sociale delle persone e nella promozione delle discipline acquatiche sul territorio e per la salvaguardia della vita negli specchi d’acqua

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