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Il software coopera con il 3.2 % di Pil all’economia italiana

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GENOVA. 27 NOV. L’apporto del software elaborato e venduto in Italia crea un volume di affari pari a 50,8 miliardi di euro per il 3.2 % del prodotto interno italiano, tra effetti diretti ed indiretti. Questi risultati sono forniti dalla Bsa-The Software Alliance con lo studio “Software: A €910 billion Catalyst for the EU Economy”. Questo settore nel 2014 ha prodotto direttamente 20,3 miliardi di euro di Pil, pari all’1,3% del totale; se sommiamo i suoi effetti complessivi, compresi tra quelli indiretti ed indotti, l’apporto del software si aggira intorno al 3,2% del Pil in Italia, contribuendo all’economia nazionale con un ammontare di circa 50,8 miliardi. Il software ha generato 743.921 posti di lavoro in Italia, pari al 3,3% dell’occupazione totale in Italia.

Il settore impiega direttamente 289.011 persone e l’indotto altre 454.910”. Per quel che riguarda gli investimenti in R&D (ricerca e sviluppo) si raggiungono gli 864 milioni di euro, il 7,5% della spesa totale in ricerca del settore privato in Italia. L’innovazione digitale guidata dal software e le “Data analytics” portano benefici ad ampi settori dell’economia europea. Ogni attività di qualsiasi azienda e di qualunque comparto della PA dipende dal software per poter diventare più creativa, competitiva ed efficiente. Anche per queste ragioni e questi risultati speriamo che i politici, che dirigono i ministeri della programmazione industriale, pianifichino un quadro normativo che consenta di cogliere le opportunità offerte dal mondo dell’informatica. Oggi esiste un supporto di software e di tecnologie hardware, ad ogni attività lavorativa, che offre svariate opportunità di impiego anche per il futuro. ABov.