ROMA. 2 LUG. “Allah Akbar”. Il mese di ramadan finisce il 5 luglio e gli islamisti, al grido di Allah è grande, hanno anticipato di pochi giorni l’attacco agli infedeli italiani e stranieri, che non conoscono i versetti del Corano.
A pochi metri dall’ambasciata italiana a Dacca, i terroristi affiliati ad Al Qaeda e all’Isis hanno compiuto l’ennesima strage in un ristorante frequentato anche dai nostri connazionali. Il Bangladesh è un paese a maggioranza musulmana, ma finora veniva considerato “moderato” e non così a rischio.
I morti sarebbero una ventina. Secondo le prime informazioni e testimonianze, gli islamisti ieri in tarda serata (ora locale) hanno interrogato gli ostaggi. Chi non ha risposto con i versetti del Corano, è stato torturato ed ucciso. Sgozzati con lame affilate. Gli altri sono stati risparmiati.
Non si conoscono ancora ufficialmente i nomi delle vittime fra italiani, giapponesi ed indiani. Gli italiani uccisi potrebbero essere dieci, ma non c’è ancora una conferma ufficiale da parte delle autorità del Bangladesh. Le teste di cuoio locali hanno liberato una dozzina di ostaggi (alcuni rimasti feriti) e ucciso 6 jihaddisti.
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