L’AVANA. 29 MAR. Fidel Castro commenta la storica visita di Barack Obama a Cuba, in una delle sue abituali ‘riflessioni’ pubblicate sul periodico Granma, riflessioni che diventano virali e di tendenza su Twitter.
La ‘riflessione’ dal titolo “Fratello Obama” è critica nei confronti del discorso che il presidente Usa ha rivolto al popolo cubano al Gran Teatro de La Habana Alicia Alonso.
Fidel definisce il contenuto del discorso ‘mieloso’ ed esordisce con “Non abbiamo bisogno dei regali dall’impero. I nostri sforzi saranno legali e pacifici, perchè è il nostro impegno con la pace e la fraternità di tutti gli esseri umani che vivono in questo pianeta”.
Elenca poi una serie di cubani eroi della rivoluzione da Martí, ad Antonio Maceo ed ancora Bonifacio Byrne e Camilo Cienfuegos e denunce contro la politica di Washington, non solo riguardo nei confronti di Cuba ma anche ricordando la guerra civile in Angola, alla quale hanno partecipato militari castristi, in quella che definisce “una pagina onorabile nella lotta per la liberazione dell’essere umano”.
E se Obana nel suo discorso ha detto “Sono venuto qui per lasciare indietro le ultime vestigia della guerra fredda nelle Americhe. Sono venuto qui stendendo le mani dell’amicizia al popolo cubano il presidente nordamericano ed ancora: “Cuba, come gli Stati Uniti, è stata costituta da schiavi portati dell’ Africa, come gli Stati Uniti il popolo cubano ha eredità di schiavi e di schiavisti”, Fidel spiega come il mondo sia cambiato grazie anche agli europei e come “Le popolazioni native non esistano per niente nella mente di Obama” che “non dice nemmeno che la discriminazione razziale è stata spazzata via dalla Rivoluzione; che la pensione e il salario di tutti i cubani sono stati decretati da questa, prima che il Signor Barack Obama compisse dieci anni”…
“Obama – prosegue Fidel Castro – ha pronunciato un discorso nel quale utilizza parole sdolcinate”: ‘È già ora di dimenticate il passato; lasciamo il passato; guardiamo al futuro, guardiamolo insieme, un futuro che dà speranza, e non sarà facile, ci sono differenze e a queste dobbiamo dare tempo, ma la mia presenza qui mi dà più speranze in questo di quello che possiamo fare insieme come amici, come famiglia, come vicini, insieme’.
“Ci immaginiamo – ironizza Fidel Castro – che ognuno di noi abbia corso il rischio di un infarto ascoltando queste parole del presidente degli Stati Uniti. Dopo un blocco spietato che dura da quasi 60 anni e quelli che sono morti negli attacchi mercenari alle navi e nei porti cubani, un aereo di linea pieno di passeggeri, fatto esplodere in volo, le invasioni mercenarie, i molteplici attacchi di violenza e di forza (cosa si aspetta?)”.
Poi la conclusione del lider maximo: “Nessuno può illudersi che il popolo di questo nobile e abnegato paese rinuncerà alla gloria, ai diritti, e alla ricchezza spirituale che ha guadagnato con lo sviluppo dell’ educazione, la scienza e la cultura… Siamo capaci di produrre alimenti e le ricchezze materiali di cui abbiamo bisogno con lo sforzo dell’intelligenza del nostro popolo.
Non abbiamo bisogno di regali dall’impero. I nostri sforzi saranno legali e pacifici, perché è il nostro impegno con la pace e la fraternità di tutti gli esseri umani che vivono su questo pianeta”.
La riflessione di Fidel Castro su Granma: http://www.granma.cu/mundo/2016-03-28/articulo-de-fidel-recorre-el-mundo-28-03-2016-22-03-00
Leggi l’articolo originale: Fidel: Fratello Obama non abbiamo bisogno di regali dall’impero