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Dieselgate, in Italia si va verso una class action con l’APDEF

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GENOVA. 1 DIC. Ieri sera all’Hotel Savoia si è tenuto un incontro ad opera di APDEF, l’Associazione Europea per la Difesa dei Diritti dei Consumatori finalizzato ad informare ed aiutare le vittime del “dieselgate”, lo scandalo delle emissioni truccate, che coinvolge oltre 700.000 proprietari di auto in tutta Italia.

Mentre negli Stati Uniti la querelle avanza spedita dopo l’accordo da 14,7 miliardi di dollari con le autorità governative, in Europa si procede a rilento. Infatti su un totale di circa 8,5 milioni di vetture solo il 10% è stato richiamato per la riparazione e in Italia le cose non vanno di certo meglio. L’Antitrust ha sanzionato il costruttore tedesco per soli 5 milioni di euro, mentre il primo rapporto del Ministero delle Infrastrutture non ha chiarito definitivamente la presenza o meno dei dispositivi illegali sulle auto analizzate.

Durante l’incontro, il Presidente e fondatore di APDEF , l’avv. Francesc G. Rafanell, l’avv. Irena Saba, responsabile APDEF Italia e l’avv. Valentina Lugarà referente APDEF Genova hanno spiegato ai consumatori genovesi quali siano le “armi” in loro possesso per potersi rivalere sul costruttore tedesco in sede civile e penale, illustrando oltre alle azioni singole attuabili, l’adozione della class action:

“Le possibilità concrete di poter ottenere un risarcimento non mancano – commenta Francesc Garcia Rafanell, presidente e fondatore di APDEF – infatti, abbiamo ottenuto, lo scorso ottobre, una vittoria storica a Valladolid, in Spagna: il giudice ha condannato VW a pagare, a un nostro assistito, un risarcimento pari al 10% del valore del veicolo al momento dell’acquisto, per la precisione 5.006 euro, più le spese giudiziarie. Questa è una sentenza storica che apre un precedente molto importante anche per l’Italia”.

“Ovviamente oltre alla domanda di risarcimento danni – continua Rafanell – si può scegliere di sostituire il veicolo o si può richiedere l’annullamento e/o la risoluzione dell’acquisto dell’auto, questo comporta la restituzione della stessa da parte del proprietario, che riceverà in cambio l’importo in denaro corrispondente, ma sarà risarcito anche del valore affettivo, nonché degli interessi legali.”

“In aggiunta alle possibilità di indennizzo con azioni singole stiamo valutando – spiega Francesc Garcia Rafanell, presidente e fondatore di APDEF – un’ulteriore soluzione che tenga in considerazione la class action. Infatti, riunendo un grande numero di iscritti, si riescono ad abbassare i costi i istruttoria fino a soli 100 euro e, come è avvenuto in Spagna e Francia, la stessa Volkswagen è più propensa ad ascoltarci. Chiediamo per questo la massima partecipazione alle nostre riunioni, così da essere sempre di più e sempre più forti nei confronti dell’azienda”.

“In ultimo raccomandiamo a tutti i proprietari dei veicoli coinvolti di non portare assolutamente l’auto a far riparare, la sostituzione del software, infatti – conclude l’avv. Rafanell – potrebbe portare a un malfunzionamento della vettura.”

Maggiori informazioni si possono avere contattando il numero unico nazionale + 39 3917547650 o scrivendo all’indirizzo email: info@apdef.it.