PISTOIA. 29 MAR. Chi è nato negli anni sessanta non può non ricordare qulle scarpette coi due buchini che le mamme ci facevano indossare i nostri primi anni di vita. Che fossimo maschi o femmine aveva poca importanza, quella scarpetta in primavera toccava a tutti. Una scarpetta in pelle, elegante, che faceva la differenza. Produttore di questa scarpa era lo storico calzaturificio Balducci, che dal 1934 ha prodotto scarpe per bambini e bambine.
Una storica azienda toscana, con sede a Pieve a Nievole in provincia di Pistoia che ad oggi è costretto a sospendere tutte le sue attività aprendo una procedura di mobilità collettiva per gli oltre 40 dipendenti., che fino a qualche anno fa erano il doppio.
La Balducci non è riuscita a superare la crisi in cui è piombata da metà del 2015 e per questo la società ha comunicato la sospensione di tutte le attività produttive di natura industriale, commerciale e amministrativa .
La famiglia Balducci, con rammarico è giunta a questa decisione “dopo numerosi tentativi di rifinanziamento” e a causa delle “difficoltà economiche che da diverse stagioni pesano sul mercato italiano della calzatura per bambino”. Un vero peccato se si pensa la storia che sta dietro a questa azienda, nata prima come piccolo laboratorio artigianare per poi trasformarsi nel 1950 in una vera e propria industria di importanza nazionale.
I lavoratori, dopo aver appreso la notizia, “hanno organizzato un’assemblea fiume con i rappresentanti sindacali, e altre saranno convocate nei prossimi giorni: in discussione ci sono una serie di iniziative di mobilitazione da mettere in campo subito dopo il weekend pasquale”. Speriamo che questo serva a qualcosa.
FRANCESCA CAMPONERO
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